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DISTRIBUZIONE E VENDITA DI SODIO TRIPOLIFOSFATO

SODIO TRIPOLIFOSFATO CAS: 7758-29-4 EINECS: 231-838-7 (STPP)

Il tripolifosfato di sodio o trifosfato pentasodico (STPP), di formula Na5P3O10, Peso Mol. 367,86, costituisce uno dei termini più noti e più semplici del gruppo dei composti noti come polifosfati derivanti dalla condensazione di molecole di acido ortofosforico, H3PO4.

Il tripolifosfato di sodio (STPP), o trifosfato pentasodico (noto in campo alimentare con la sigla E451(i)), si presenta come una polvere o granuli incolori la cui solubilità è di 14 gr./100 gr. H2O a 25°C e 32 gr./100 gr. H2O a 100°C.

IL SODIO TRIPOLIFOSFATO COMMERCIALIZZATO DA IGMA SPA (GRADO TECNICO, FEED GRADE, E IGMASPA2018D GRADE) E’ UN PRODOTTO DI ALTA QUALITA’, DI ORIGINE EUROPEA, CONFORME ALLA NORMATIVA CE, FORNITO COMPLETO DI ANALISI CHIMICA, MSDS Material Safety Data Sheet (SCHEDA DI SICUREZZA) E REGISTRAZIONE REACH.

DISPONIBILITA’: immediata sia per piccoli quantitativi industriali che per carichi completi presso il nostro deposito di Sassuolo (Mo) Italy.

IMBALLAGGI: Siamo in grado di soddisfare ogni richiesta di confezionamento: sacchi da 25 kg; big bags; sfuso in autosilos.

MODALITA’ DI PRODUZIONE DEL SODIO TRIPOLIFOSFATO (trifosfato pentasodico)

Il sodio tripolifosfato (STPP) viene preparato industrialmente in vari modi:

  • Mediante calcinazione del prodotto ottenuto per essicazione a spruzzo di una soluzione di ortofosfato;

  • Mediante essicazione a spruzzo della soluzione di ortofosfato in modo tale da ottenere direttamente il prodotto finale;

  • Per calcinazione diretta della soluzione di ortofosfato;

  • Mediante neutralizzazione di acido fosforico con carbonato o idrato di sodio, finché il rapporto Na2O/P2O5in soluzione è di 5/3 (il che corrisponde ad avere in soluzione i due fosfati, mono e bi-sodico, nel rapporto molare ½), essiccamento e calcinazione. La condensazione di fosfato mono e bi-sodico avviene secondo la reazione:

2Na2HPO4 + NaH2PO4 → Na5H4P3O10 → Na5P3O10 + 2H2O.

PRINCIPALI UTILIZZAZIONI DEL SODIO TRIPOLIFOSFATO (STPP) (*)

(*)Le informazioni contenute nella presente pagina, sono esclusivamente sommarie, per tanto non ci riteniamo responsabili sulle possibili inesattezze di alcuni dei contenuti dovute alle molteplici variazioni delle condizioni d’utilizzo.
Per maggiori informazioni si prega di fare riferimento alle specifiche tecniche ed alle schede di sicurezza a disposizione della clientela.

Il tripolifosfato di sodio (trifosfato pentasodico) presenta innumerevoli applicazioni grazie alle sue notevoli proprietà sequestranti nei confronti dei metalli alcalino-terrosi: ciò è dovuto alla notevole stabilità dei composti che con essi forma. Con il calcio, in particolare, l’anione tripolifosfato forma una serie di anioni complessi del tipo [CaP3O10]>3-, [CaP6O18]>4-, [Ca2P6O18]>2-, molto stabili e con elevata carica.

PRINCIPALI CAMPI DI IMPIEGO DEL SODIO TRIPOLIFOSFATO (*)

  • Industria dei cementi. Ritardante nella presa del cemento.

  • Industria ceramica. Il sodio tripolifosfato, o trifosfato pentasodico, è utilizzato come deflocculante nella preparazione degli slurry acquosi di argilla (barbottine). Si usa definire deflocculante qualunque sostanza che, aggiunta ad una sospensione acquosa dei materiali ceramici, determina una maggiore fluidità della sospensione, diminuendo la viscosità apparente. Queste sostanze, impedendo la flocculazione per il maggior valore assunto dal potenziale Z, provocano un aumento della dispersione delle micelle argillose ed, in concomitanza, una diminuzione della viscosità apparente. I meccanismi secondo cui agiscono queste sostanze esplicano una serie di azioni favorevoli che portano ad una diminuzione della viscosità del sistema quali: a) formazione di complessi molto stabili con gli ioni flocculanti, come calcio, fortemente adsorbiti sulle micelle argillose, che vengono in tal modo ‘bloccati’ e sostituiti con uno ione avente scarso effetto flocculante come sodio; b) conseguente azione di addolcimento delle acque utilizzate nella produzione della barbottina; c) formazione di anioni complessi aventi elevata carica elettrica e quindi facilmente ed intensamente adsorbibili sulle micelle argillose cariche. L’incremento della carica negativa porta ad un incremento del potenziale Z con conseguente aumento delle forze repulsive fra le micelle e quindi ad una situazione di deflocculazione del sistema. Il tripolifosfato di sodio (preferibile anche per motivi di costo al tripolifosfato di potassio) risulta quindi molto indicato per la deflocculazione di impasti argillosi di tipo illitico o montmorillonitico in cui siano presenti ioni calcio scambiabili sulle micelle. Esso inoltre permette di contenere il quantitativo di acqua a livelli di economia di impianto e di esercizio nella fase di essiccamento spray.

Il quantitativo di sodio tripolifosfato da aggiungere nella preparazione delle barbottine è in funzione del tipo di impasto argilloso e del rapporto solido-acqua adottato. Normalmente si consiglia un quantitativo compreso tra lo 0,2 e lo 0,7 % in peso, riferito all’impasto argilloso secco.

Il tripolifosfato di sodio è usato anche in particolari miscele formulate da IGMA SPA con altri polifosfati, silicati e polielettroliti ad alta solubilità per rispondere ad esigenze di superfluidificazione.

In definitiva il sodio tripolifosfato, eventualmente unito alle miscele di fluidificanti granulari opportunamente studiate da IGMA SPA, determina un netto aumento della fluidità della barbottina fondamentalmente con varie azioni:

  • Effetto tampone a PH alcalino dovuto in particolar modo ai silicati;

  • Adsorbimento di anioni polimerici (silicati, polifosfati, poliacrilati, polisolfonati) sulle particelle colloidali di argilla con conseguente stabilizzazione della sospensione argillosa grazie alla repulsione elettrostatica;

  • Scambio ionico: vengono sostituiti cationi flocculanti come Ca-Mg-Fe-Ba-Zn con ioni Na+ apportati soprattutto da sodio silicato e sodio tripolifosfato;

  • Azione sequestrante dei suddetti cationi flocculanti da parte di molecole di polifosfati e poliacrilati;

  • Azione di tipo meccanico: le grosse molecole del deflocculante si interpongono fra le particelle di argilla e funzionano come lubrificante, ostacolando fisicamente il loro avvicinamento e favorendone lo scorrimento.

Molteplici sono i vantaggi della fluidificazione con prodotti granulari in campo ceramico:

  • Facile movimentazione;

  • Maggiore facilità e precisione nel dosaggio;

  • Perfetta costanza ed omogeneità dei formulati;

  • Massima scorrevolezza;

  • Notevoli vantaggi nel rapporto qualità/prezzo;

  • Costanza e sicurezza nelle forniture;

  • Possibilità di utilizzare qualsiasi tipo di imballo, dallo sfuso al sacco personalizzato del peso unitario di aggiunta al mulino.

  • Industria dei detersivi. Il sodio tripolifosfato viene utilizzato quale componente dei detersivi in quanto elimina dall’acqua ioni, come calcio e magnesio, responsabili della durezza, consentendo ai detergenti di meglio esplicare le loro proprietà tensioattiveLa reazione dei detergenti sintetici con gli ioni calcio e magnesio, con la formazione di ioni complessi, riduce il potenziale dei detergenti stessi. Gli ioni tripolifosfato, anioni contenenti numerose unità di fosfato che condividono atomi di ossigeno, vengono aggiunti ai detergenti come emulsionanti che, di preferenza, formano complessi solubili con questi metalli, consentendo pertanto alle molecole del detergente di agire come detersivi, piuttosto che complessarsi con gli ioni Ca2+ e Mg2+.

Un altro ruolo dell’emulsionante è quello di rendere in qualche modo alcalina l’acqua di lavaggio, necessaria a favorire la rimozione dello sporco da alcuni tessuti. In soluzione, infatti, uno ione tripolifosfato può formare un complesso con uno ione calcio dando luogo a interazioni fra tre dei suoi atomi di ossigeno e lo ione metallico. Sostanze come il sodio tripolifosfato (STPP), che possiedono più di un sito d’attacco allo ione metallico e che quindi formano strutture ad anello, ciascuna delle quali incorpora il metallo, vengono definite agenti chelanti; data la formazione di numerosi legami, i prodotti chelanti che ne risultano sono molto stabili e, di norma, non rilasciano i loro ioni metallici nella forma libera.

In una soluzione acquosa, lo ione tripolifosfato , come lo stesso fosfato, risulta una base debole e quindi rende alcalino l’ambiente, condizione necessaria per un’efficace azione di pulizia:

AZIONE DEL TRIPOLIFOSFATO DI SODIO:

calcio disponibile senza tripolifosfato sodico

calcio catturato con tripolifosfato sodico; gli ioni calcio catturati non sono disponibili per la formazione del tartaro.

Industria alimentareIl tripolifosfato di sodio (STPP), o trifosfato pentasodico, trova impiego come agente addensante, capace di migliorare l’aspetto e la consistenza di molti prodotti, nonché come regolatore di acidità e antiossidante (formaggi fusi, carni conservate, prosciutto cotto, spalla cotta, salumi cotti, carni in scatola, salse, budini…).

Il tripolifosfato di sodio è il sinonimo dell’ E451(i), un additivo alimentare consentito, fra l’altro, nei prodotti a base di carne nella dose di 5 gr/kg. A riguardo la normativa vigente, ovvero il Regolamento CE n. 1333/2008, definisce additivo alimentare “qualsiasi sostanza normalmente non consumata come alimento in quanto tale e non utilizzata come ingrediente tipico degli alimenti, indipendentemente dal fatto di avere un valore nutritivo, che aggiunta intenzionalmente ai prodotti alimentari per un fine tecnologico nelle fasi di produzione, trasformazione, preparazione, trattamento, imballaggio, trasporto o immagazzinamento degli alimenti, si possa ragionevolmente presumere che diventi, essa stessa o i suoi derivati, un componente di tali alimenti, direttamente o indirettamente”. Altresì ai sensi del Reg. 1333/2008, ed in particolare all’art. 3, per coadiuvante tecnologico si intende ogni sostanza che: non è consumata come alimento in sé; è volontariamente utilizzata nella trasformazione di materie prime, alimenti o loro ingredienti, per esercitare una determinata funzione tecnologica nella lavorazione o nella trasformazione; e può dar luogo alla presenza, non intenzionale ma tecnicamente inevitabile, di residui di tale sostanza o di suoi derivati nel prodotto finito, a condizione che questi residui non costituiscano un rischio per la salute e non abbiano effetti tecnologici sul prodotto finito.

Il tripolifosfato di sodio (trifosfato pentasodico) è considerato come una sostanza ‘polifunzionale’, ovvero che il suo uso può essere sia come coadiuvante tecnologico sia come additivo alimentare.

Tutti i tipi di carne, pollo e pesce contengono la proteina attiva del muscolo: l’actomiosina, che è responsabile del trattenimento dell’acqua nei prodotti lavorati. Nel muscolo vivente l’ATP, o fosfato naturale, altrimenti noto come adenosintrifosfato, controlla la struttura aperta dell’actomiosina con l’acqua naturalmente legata. Tuttavia, durante le reazioni biochimiche postmortali che scindono l’ATP dopo la morte dell’animale portando alla sua scissione, provocano la diminuzione e le proteine si riassettano tra di loro e la capacità di trattenere acqua è persa risultandone dei prodotti duri, disidratati e fibrosi. I pirofosfati hanno l’unica abilità di reagire come l’ATP cosicché la naturale capacità di trattenere l’acqua delle proteine può venire restaurata. I polifosfati a catena lunga sono anch’essi efficaci perché sono rapidamente convertiti a pirofosfato dagli enzimi muscolari.

In definitiva il sodio tripolifosfato contribuisce ai seguenti meccanismi di azione:

  1. Rottura catene peptidiche in seguito al sequestro di ioni calcio che contribuiscono a mantenerle unite; passaggio di molecole di acqua che si fissano ai gruppi polari delle catene peptidiche. Alcuni ioni (Ca Mg) abbassano la WHC (water holding capacity) del muscolo perché riducono la repulsione elettrostatica tra gruppi negativi determinando contrazione e addensamento della struttura proteica. I polifosfati, sequestrando tali ioni aumentano la WHC. I più efficaci sono i difosfati e i tripolifosfati in aggiunta a NaCl.

  2. Allontanamento del pH (innalzamento) dal punto isoelettrico delle proteine muscolari con successivo rigonfiamento ed idratazione delle fibre muscolari.

  3. Saponificazione degli acidi grassi liberi ad opera dei fosfati alcalini.

  4. Abbassamento della tensione superficiale e facilitazione del legame fra grasso e magro.

Altri usi.

Nella composizione dei saponi allo scopo di evitarne la cristallizzazione e lo sfiorimento; come disperdente dei coaguli di sapone nell’acqua dura e antischiumogeno; nel condizionamento dei fanghi per trivellazioni petrolifere; come agente antiresina.

IL SODIO TRIPOLIFOSFATO COMMERCIALIZZATO DA IGMA SPA (GRADO TECNICO, IGMASPA2018D GRADE, FEED GRADE) E’ UN PRODOTTO DI ALTA QUALITA’, DI ORIGINE EUROPEA, CONFORME ALLA NORMATIVA CE, FORNITO COMPLETO DI ANALISI CHIMICA, MSDS Material Safety Data Sheet (SCHEDA DI SICUREZZA) E REGISTRAZIONE REACH.

DISPONIBILITA’: immediata sia per piccoli quantitativi industriali che per carichi completi presso il nostro deposito di Sassuolo (Mo) Italy.

IMBALLAGGI: Siamo in grado di soddisfare ogni richiesta di confezionamento: sacchi da 25 kg; big bags; sfuso in autosilos.

Prodotti analoghi distribuiti:

FOSFATI DI CALCIO:

  • Fosfato monocalcico anidro (monocalcium phosphate anhydrous)

  • Fosfato monocalcico monoidrato (monocalcium phosphate monohydrate)

  • Fosfato bicalcico anidro (dicalcium phosphate anhydrous)

  • Fosfato bicalcico biidrato (dicalcium phosphate dihydrate)

  • Fosfato tricalcico (tricalcium phosphate)

FOSFATI DI SODIO:

  • Potassio tetrasodico tripolifosfato (potassium tetrasodium tripolyphosphate)

  • Sodio pirofosfato tetrasodico (tetrasodium pyrophosphate)

  • Sodio esametafosfato (sodium hexametaphosphate)

  • Fosfato monosodico (monosodium phosphate crystaline)

  • Fosfato bisodico (disodium phosphate crystaline)

  • Fosfato trisodico (trisodium phosphate crystaline)

  • Fosfato trisodico anidro (trisodium phosphate anhydrous)

FOSFATI DI POTASSIO:

  • Pirofosfato tetrapotassico (tetrapotassium pyrophosphate)

  • Potassio tripolifosfato (potassium tripolyphosphate)

  • Fosfato monopotassico (monopotassium phosphate)

FOSFATI DI AMMONIO:

  • Fosfato monoammonio (monoammonium phosphate)

  • Fosfato biammonio (diammonium phosphate)

FOSFATI METALLICI:

  • Alluminio metafosfato (aluminium metaphosphate)

  • Ferro ortofosfato (iron ortophosphate)

  • Ferro pirofosfato (iron pyrophosphate)

PRODOTTI SPECIALI:

  • Miscele di polifosfati per l’industria casearia e della carne

Per quotazioni, campionature, analisi e informazioni:

IGMA SPA Viale Della Pace 16/e, 41049 Sassuolo (Mo) Italy

Fornitore di minerali, materie prime e prodotti chimici per l’industria

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