IGMA spa – Il fosfato monoammonico, o fosfato di ammonio monobasico, si può ottendere per neutralizzazione dell’acido fosforico al 25-28% con ammoniaca, filtrazione e concentrazione delle soluzioni.
Il fosfato di monoammonio si presenta come polvere bianca cristallina, stabile all’aria. Non è igroscopico se non in minima misura; solubile in acqua.
PRINCIPALI SETTORI DI IMPIEGO DEL FOSFATO MONOAMMONICO:
- Per la ignifugazione dei tessuti, della carta e del legname.
- Industria dei fertilizzanti. Sia per concimi complessi sia per l’apporto fosfatico nei concimi idrosolubili per irrorazioni fogliari. E’ il fertilizzante fosfatico solido più utilizzato in fertirrigazione. In coltivazione idroponica e fuori suolo il fosfato monoammonico ha un utilizzo limitato poiché la totalità del contenuto azotato è in forma ammoniacale.
- Nella preparazione dei lieviti. Il fosfato di ammonio viene particolarmente utilizzato in enologia: esso è il classico portatore di azoto prontamente assimilabile. Le dosi comuni di impiego variano da 10-20 grammi per ettolitro in base alle necessità nutritive del lievito: in genere bastano per arrivare a 200 a.p.a.. Ma non si deve esagerare nei dosaggi – anche in vendemmie difficili – per evitare la formazione di carbammato etile. In caso di spumantizzazioni o rifermentazioni o arresti di fermentazione le dosi di fosfato di ammonio potrebbero aumentare sino a 23-40 grammi per ettolitro. Sono consigliabili aggiunte frazionate nel corso della fermentazione, evitando comunque che il lievito vada in sofferenza.
- Nell’industria chimica per la preparazione di altri fosfati.
- Nella produzione della polvere chimica estinguente degli estintori. Il fosfato monoammonico è una componente fondamentale unitamente al solfato di ammonio, per polveri trivalenti classi di incendio A, B, C. La polvere standard è composta da fosfato di monoammonio per il 40%, mentre la polvere ad alta capacità estinguente arriva a contenere al suo interno fosfato di monoammonio per il 90%.